UNA CATTEDRA PER L’INSEGNAMENTO DELLE CURE PALLIATIVE ISTITUITA PER LA PRIMA VOLTA PRESSO LA UNIVERSITA’ STATALE DI MILANO

Un riconoscimento accademico ad una area di intervento sempre più importante in Sanità
Di Emilio Bombardieri

La notizia, di importanza “storica” è che la Università degli Studi di Milano, diretta dal Magnifico Rettore Prof. Elio Franzini, ha istituito una Cattedra di Medicina Palliativa, primo ateneo italiano a riconoscere la dignità della formazione in Medicina Palliativa. La istituzione di una Cattedra Universitaria per la formazione alla assistenza e il trattamento di pazienti inguaribili, ma non per questo non curabili, contribuisce a colmare una carenza degli studi universitari. Per il mondo accademico, diventa ufficiale la istituzione di un Insegnamento per figure professionali dedicate a quei particolari malati affetti da patologie avanzate (oncologiche, cardiovascolari, pneumologiche, neurologiche, croniche degenerative, metaboliche) per i quali è indispensabile ottimizzare la assistenza in ambienti sanitari adeguati, o anche a domicilio, con competenze specialistiche specifiche che includono quelle internistiche, psicologiche, fisioterapiche e di terapia del dolore.
E’ noto che con l’avanzare dell’età della popolazione, e con il mutamento del tessuto sociale e della organizzazione delle famiglie, aumenta progressivamente il numero di malati fragili, e in particolare di quelli terminali, che si trovano in situazioni di non ritorno, spesso con livelli gravissimi di inabilità o con sindromi dolorose irreversibili. Questi pazienti hanno caratteristiche peculiari, hanno bisogno di assistenza continua e spesso di ospedalizzazione in strutture adeguate, dove possano trovare il conforto di un approccio multidisciplinare complesso. La gestione di questo tipo di malati è assai articolata e prevede l’intervento di diverse competenze, e soprattutto di figure professionali con appropriata formazione (medici, infermieri, assistenti sociali, psicologi, volontari), che possano assicurare loro una vita dignitosa, libera da sofferenza, e con pieno conforto affettivo. Ricordiamo che simili pazienti possono sopravvivere per anni, e dunque hanno diritto a una vita dignitosa, di relazioni e interessi, e vissuta pienamente al centro dei loro affetti. Simili cure ed attenzioni i vanno dedicate anche alle famiglie di questi soggetti, che vivendo accanto a persone sofferenti, devono essere sostenute e preparate nel loro ruolo di care givers.
Il titolare della nuova Cattedra, vincitore di Concorso, è il Prof. Augusto Caraceni, Direttore della Unità Operativa delle Cure Palliative Terapia del Dolore e Riabilitazione dell’istituto Nazionale per lo Studio e la Cura dei Tumori di Milano, che ha acquisito una vasta competenza e riconosciuta esperienza nel campo della oncologia e della terapia del dolore. Conosco personalmente il Collega ed è persona di assoluto valore ed umanità; a lui i miei personali auguri, con congratulazioni vivissime. Fino a questo momento la Medicina Palliativa era stata trattata agli Studenti di Medicina nell’ambito dei Corsi Universitari e viene oggi proposta in alcuni Master specifici per varie figure professionali, ma queste lodevoli iniziative non sono strutturate. Ora la istituzione di una Cattedra garantirà un Corso Specifico agli Studenti del quinto e del sesto anno, con collegamento alle diverse scuole di Specializzazione. Si auspica che nel prossimo futuro venga istituita anche una vera e propria Scuola di Specializzazione in Medicina Palliativa, che, interagendo sulla rete di Hospice e di reparti dedicati già esistenti e operativi nei vari Ospedali, possa formare un numero grande di validi “palliativisti del futuro”. In questa area operano con valore ed efficienza anche le Organizzazioni di volontariato, la VIDAS e diverse Associazioni benemerite no profit, che supportano pazienti e famiglie con assoluta efficienza.
Questa recentissima notizia immagino sia stata raccolta con soddisfazione ed entusiasmo da tutti gli Operatori sanitari che svolgono la loro valorosa attività nel settore, quali i Colleghi della Unità Operativa di Cure Palliative dell’Ospedale di Mede, e da tutte le persone che affiancano con generosità le attività che si svolgono nei Reparti, negli Hospice e a domicilio. La Associazione Amici delle Cure Palliative esprime ovviamente la a sua grande soddisfazione. Da quando Cicely Saunders negli anni 80 ha dato vita in Europa al Movimento Hospice al 1999, anno in cui le Cure Palliative sono state ufficialmente inserite nel nostro Servizio Sanitario Nazionale ad oggi, né è passata di acqua sotto i ponti, e ne è trascorso di tempo. Ho piacere di constatare che, pur con latenza, emerge sempre più forte il concetto di “approccio globale alla assistenza del malato”, inteso come cura continuativa di irreversibili infermità, includendo la sfera psicologica, affettiva, la famiglia e l’ambiente sociale. Questo sempre più convinto impegno di tutti verso le Cure Palliative si sta progressivamente rivelando una inderogabile risposta ad un bisogno, che mette al centro la dignità della persona.