Laboratorio della fede

“Chi è malato, chiami a sé i presbiteri della Chiesa e preghino su di lui, dopo averlo unto con olio, nel nome del Signore. E la preghiera fatta con fede salverà il malato: il Signore lo rialzerà e se ha commesso peccati, gli saranno perdonati. Confessate perciò i vostri peccati gli uni agli altri e pregate gli uni per gli altri per essere guariti.” (Giacomo 5,14-16), così scrive san Giacomo a chi è malato. Questo è lo spirito con cui la Chiesa si avvicina al malato per pregare con lui e per lui.

Il reparto di “Cure Palliative” dell’ospedale di Mede ha da un anno anche un’Associazione che aiuta malati e parenti a farsi accompagnare quando la malattia bussa alla porta delle nostre famiglie: per sentirci meno soli, per accorgersi che una comunità è attenta al singolo e per farci sentire tutti fratelli e sorelle.

Il servizio che i sacerdoti svolgono presso il reparto mira non solo a far sentire la presenza di Dio che nel Figlio Gesù “si è caricato dei nostri dolori e delle nostre sofferenze” (Isaia 53,4) ma aiuta anche parenti ed amici ad affrontare anche il momento della malattia come momento di Grazia e, attraverso il colloquio col sacerdote, a far capire che non si è più soli da quando il Figlio di Dio ha condiviso tutto, eccetto il peccato, della nostra condizione umana.

La disponibilità dei sacerdoti si manifesta nell’incontro personale con i pazienti, nel colloquio con i parenti, oltre ad incontri che chiunque può richiedere rivolgendosi al personale in reparto.

La sinergia tra il personale del reparto, gli amici dell’Associazione e i sacerdoti danno un colore diverso al tramonto della vita visto non più come momento buio e di tristezza ma come alba nell’ottica della gioia della Resurrezione.

Don Renato Passoni Cappellano